La linguistica delle “non-lingue”: il piemontese Mauro Tosco (mauro.tosco@unito.it) 1 Di cosa parleremo • Mauro: perché “non-lingue”? • Nicola: verbi e dintorni in piemontese • Emanuele: tipologia del piemontese • noi e voi: domande? conclusioni? 2 Postulati • Lingue e dialetti non sono costrutti sociali; • il grado di ausbauization (< Kloss 1967) non è né la sola né la principale dimensione lungo la quale è possibile de fi nire la “linguicità”; • lingue e dialetti esistono, sono reali: • possono essere de fi niti oggettivamente; • possono essere contati; • possono “morire” (brutta metafora biologica) 3 Kloss, H. 1967. ‘Abstand languages’ and ‘ausbau languages.’ Anthropological Linguistics 9/7: 29-41. Le lingue non esistono? • sono solo “a pernicious myth” (Pennycook 2006), • a social construct (Blommaert 2005), or • il risultato di un atto politico (Pennycook 2007); • l’identi fi cazione di lingue diverse è pertanto empiricamente impossibile/inutile Pennycook, A. 2006. Postmodernism in Language Policy. In An Introduction to Language Policy: Theory and Method, ed. by Th. Ricento, 60-76. Oxford: Blackwell. 4 Blommaert, J. 2005. Discourse: A Critical Introduction. Cambridge: Cambridge University Press. Pennycook, A. 2007. The myth of English as an international language. In Disinventing and reconstituting languages, ed. by S. Makoni and A. Pennycook, 90-115. Bristol: Multilingual Matters. … le conseguenze • se le lingue non esistono, a fortiori: • è impossibile contarle; • non esiste “morte delle lingue” o “riduzione della diversità linguistica” – è solo un’altra “grand narrative” (Pennycook 2006). 5 (la “linguistica” esiste, allora?—in quanto “qualcosa” di diverso dallo studio delle diverse forme in cui il “mito”, “la narrativa” o “il costrutto sociale” si realizza?) Una certa idea dei “dialetti”… • “lingue” e “dialetti” sono costrutti sociali; • sono de fi nibili in termini di status e uso; • e non sulla base di diverse caratteristiche strutturali; • (Weinreich, l’esercito, lafl otta….) • (pertanto, sono di interesse non di eventuali “linguisti” ma di sociologi?) • al contrario della negazione postmodernista delle lingue, questa concezione dei dialetti è largamente, spesso tacitamente, accettata. 6 … e le conseguenze • la percezione della diversità è ridotta… • la percezione della perdita della diversità è sottovalutata (/negata?) 7 8 “quanta” differenza ci vuole per “essere una lingua”? Una soluzione di ripiego: l’autodeterminazione delle lingue? • ‘If there is a social group that believes and acts as if a linguistic system is a language then it is one’ (Fasold 2005: 698); 9 Fasold, R. W. 2005. Making languages. In Proceedings of the 4th International Symposium on Bilingualism, ed. by J. Cohen, K. T. McAlister, K. Rolstad, and J. MacSwan. Somerville, MA: Cascadilla Press. … e i suoi problemi • una “comunità” è raramente (mai?) unanime nelle sue percezioni e giudizi (non solo linguistici…); • lo studio dei costrutti sociali, per quanto utile e interessante, non equivale allo studio di entità tassonomicamente diverse independentemente identi fi cabili (né i due campi di studio si escludono); • e in ogni caso: ‘majority belief doesn’t tell us anything about the existence of what is believed in’ (Pennycook 2007: 91). 10 Lingue e dialetti in Italia • ogni lingua naturale ha un certo grado di variazione diatopica (e non solo) • anche l’italiano • … e anche il piemontese! • de fi nire i dialetti e le lingue in modo esclusivamente sociolinguistico fa sì che i veri dialetti dell’italiano (v. livornese) siano confusi con “cose altre” • il bi- e multilinguismo scompare 11 Classi fi cazioni errate • Pellegrini (1977) • i gruppi dialettali hanno colori “ugualmente diversi • sono pertanto classi fi catoriamente sullo stesso piano • tuttavia, il Nord rientra piuttosto nel Romanzo Occidentale; i gruppi del Centro-Sud in quello orientale 12 Classi fi cazioni errate/2 13 Un approccio completamente diverso… e un vecchio problema • Identi fi care criteri che permettano una de fi nizione strutturale (“interna”) di lingua e la sua relazione con i suoi dialetti (Weinreich 1954; Kloss 1967, Ammon 1989, etc.). 14 Ammon, U. 1989. Towards a Descriptive Framework for the Status/Function (social position) of a Language within a Country. In Status and Function of Languages and Language Varieties, ed. by Ulrich Ammon, 21-106. Berlin: De Gruyter Mouton. Muljačić, Z. 1993. Standardization in Romance. In Bilingualism and Linguistic Con fl ict in Romance, ed. by R. Posner and J. N. Green, 71-77. Berlin: de Gruyter Mouton. Heggarty, P., A. McMahon e R. McMahon. 2005. From Phonetic Similarity to Dialect Classi fi cation: A Principled Approach. In Perspectives on Variation, ed. by N. Delbecque, J. van der Auwera, and D. Geeraerts, 43–91. Berlin: De Gruyter Mouton. Strumenti, 1: tipologia e opposizioni parametriche • Negazione pre- e post-verbale (Miola 2017): • It non lo voglio, non voglio niente • Piem i lo veuj nen, i veuj gnente • impossibilità (awkwardness?) di codeswitching intrafrasale: • Piem/It *non lo veuj • It/Piem *lo voglio nen • (codeswitching interfrasale rimane possibile, ovviamente) 15 Miola, Emanuele. 2017. The position of Piedmontese on the Romance grammaticalization cline. Folia Linguistica 51/1: 133-167. Strumenti, 2: Intelligibilità • Potenzalmente il criterio principe per misurare l’intelligibilità; • soglia del 75% di comprensione per la de fi nizione di lingue diverse; • dif fi cile da implementare e testare. • Critiche (Comrie 1987, Hudson 1996, …): • 1. asimmetria (non-reciprocità) in intelligibility • 2. attitudini e pregiudizi dei partecipanti 16 Comrie, B. 1987. The World’s Major Languages. London: Croom Helm. Hudson, R. A. 1996. Sociolinguistics. Cambridge: Cambridge University Press. Debunking, 1: i continuum dialettali • A & B, B & C, … sono mutualmente intelligibili; A & C no; • (A & B) e (B & C) sarebbero dialetti di 𝛼 ; • C sarebbe allo stesso tempo un dialetto di 𝛼 (in quanto intelligibile con B) e non un dialetto di 𝛼 (in quanto non intelligibile con A • Hammarström (2008) ha dimostrato però che è matematicamente possibile contare le lingue in un continuum dialettale 17 Hammarström, H. 2008. Counting Languages in Dialect Continua Using the Criterion of Mutual Intelligibility. Journal of Quantitative Linguistics 15/1: 36-45. • Evidenza spesso aneddotica; • problema reale (Comrie 1987): Svedese vs. Danese; Spagnolo vs. Portoghese; dialetti arabi); • spesso è conoscenza acquisita di una varietà o sua conoscenza passiva (Wolff 1959) – in genere, il risultato di situazioni sociopolitiche; • in senso stretto non è diverso dal caso di lingue geneticamente diverse in cui i parlanti di A acquisiscono B ma non viceversa (Hammarström 2008; cf. Tamburelli 2021). 18 Tamburelli, Marco. 2021. Contested languages and the denial of linguistic rights in the 21st century. In: Contested Languages: the Hidden Multilingualism of Europe, ed. by M. Tamburelli and M. Tosco. Amsterdam: John Benjamins. Debunking, 2: asimmetrie nell’intelligibilità reciproca Testare l’intelligibilità in contesto italiano 19 peggio ancora: come calcolare l’intelligibilità nel caso di bilinguismo generalizzato in una lingua terza (cf. Italia)? come calcolare l’intelligibilità nel caso di bilinguismo generalizzato? Tamburelli, Marco. 2014. Uncovering the ‘hidden’ multilingualism of Europe: an Italian case study. Journal of Multilingual and Multicultural Development 35/3: 252-270. 20 • Tamburelli (2014): calcolo dell’intelligibilità in contesto italiano tramite lo SPIN (Speech Perception in Noise; Kalikow, Stevens e Elliott 1977); • selezione di 18 frasi dello SPIN • varietà: Milanese (varietà italianizzante di Lombardo) • voce femminile registrata; • soggetti: monolingui toscani; • controllo dei bias sociolinguistici tramite distrattori (3 per ogni frase); • (cf. test in Tang e van Heuven 2009) Tang, C., and V. J. van Heuven. 2009. “Mutual Intelligibility of Chinese Dialects Experimentally Tested.” Lingua 119/5: 709–732. Kalikow, D. N., K. N. Stevens, and L. L. Elliott. 1977. Development of a Test of Speech Intelligibility in Noise Using Sentence Materials with Controlled Word Predictability. Journal of the Acoustical Society of America 61: 1337–1351. • la ˈfjama ˈdela kanˈdiːla la ˌdezleŋˈgwa la ˈʃiːla • (la fi amma della candela ha sciolto la cera) • La fi ama de la candila l’ha deslenguad la cila • la kaˈbana ˈleɾa ˈfada de ˈʧok • (la cabina era fatta di tronchi) • La cabana l’era fada de çoc • jupeˈɾaːɾ inaˈdɾeː skaˈva mˈbyːs • (gli operai stanno scavando un buco) • I operari inn adree a scavar un bux 21 • scrivere nella propria lingua (tradurre) l’ultima parola di una frase in cui il contesto porta facilmente alla parola target. Esempi: • intellgibilità media 44.3%. 22 • (una soglia minima del 75% di intelligibilità nella comunicazione è “minimamente accettabile” per il US Dept. of Defense); • (una soglia minima del 80% di intelligibilità è prevista per i sistemi di comunicazione aerea e i sistemi di allarme vocali); • una soglia minima del 60 o 65% per la criticità dei disturbi nella comunicazione, disartria, ecc.); • (una soglia inferiore nella comunicazione quotidiana?!?) Intelligibilità e dialettometria 23 • Gooskens, Ch. 2007. The contribution of linguistic factors to the intelligibility of closely related languages. Journal of Multilingual and multicultural development 28: 445-467. • Wichmann, Søren. 2019. How to distinguish languages and dialects. Computational Linguistics 45(4): 823-831. • Mattiola, Simone e Emanuele Miola. 2023. “Nuove risposte a vecchie domande: considerazioni sul continuum linguistico italiano alla luce dell’ASJP”. Contributo al 56° congresso SLI. • Obiettivo: evitare la selezione di tratti linguistici arbitrari nel calcolo della distanza linguistica; • Uso della Normalised Levenshtein Distance (NLD: il valore tra Ø e 1 necessario per render conto della differenza tra due forme); • Automated Similarity Judgment Program, ASJP, https:// asjp.clld.org/; cf. Wichmann 2019); applicato nel contesto nord-Italiano da Mattiola e Miola (2023). • Per il piemontese: risultati prossimi alla soglia del 75% per piemontese e lombardo; • risultati simili in Brasca, (2023): • 6 punti tra Barcellonette e Piteglio (PT) • 28 frasi, 24 partecipanti (12/12 femmine/maschi) • Esempi: • Barcellonette (Occitano) vs. Vinadio (CN; Occitano) 85% (distanza: 38 km) • Barcellonette (Occitano) vs. Villafalletto (CN; PIemontese) 50% (distanza: 73 kms) • Piteglio (PT; Italiano) vs. Pavullo (MO; Emiliano) 38% (distanza: 34 km.) 24 Brasca, Lissander. 2023. Classi fi cation of Gallo-“Italic”: Current issues in the lietrature and proposals for a solution. PhD Thesis, Bangor University. L’intelligibilità può e deve essere misurata • Misurare la “linguicità” è questione empirica (se ovviamente accettiamo che le lingue esistano); • la “linguicità” resta comunque de fi nità in modo statistico (anche se oggettivizzata); • l’opposizione tra lingue e dialetti non è “inutile” o “questione di opinioni”, ma essenziale nella descrizione e la tipologia; • un corretto approccio al problema ha conseguenze sociali rilevanti: riconoscimento e promozione del bilinguismo, leggi a tutela delle minoranze, “diritti linguistici”) 25 Per una linguistica autonoma • Lingue e dialetti sono quel che sono indipendentemente da: • l’uso di queste e altre etichette (It. “vernacoli,” Fr. “patois,” ecc.) nel parlare comune, in sociolinguistica, ecc.; • l’uso, il comportamento e i giudizi dei parlanti (o di una parte degli stessi—ad es… i politici?); • bisogna evitare l’uso di etichette di tipo sociolinguistico nella descrizione, classi fi cazione (e nell’insegnamento della linguistica); • la scienza (e per fi no la linguistica?)—come la legge—non è soggetta a regole di maggioranza—il consenso è inin fl uente per la verità. 26