a 2017

La procedura di accoglienza delle reliquie a Costantinopoli nel V secolo : il profeta Samuele e la costruzione del suo sacello (406-411)

TADDEI, Alessandro

Základní údaje

Originální název

La procedura di accoglienza delle reliquie a Costantinopoli nel V secolo : il profeta Samuele e la costruzione del suo sacello (406-411)

Název anglicky

The reception of relics at Constantinople in the 5th century. The case of Prophet Samuel and the construction of his shrine (406-411)

Autoři

TADDEI, Alessandro (380 Itálie, garant, domácí)

Vydání

Giornate internazionali di studio "Reliquie in processione nell’Europa medievale : arte, paesaggio e liturgia/ Reliques en procession dans l’Europe Médiévale: art, paysage, liturgie", Università degli Studi di Napoli "Federico II", 11-14 NOVEMBRE 2017, Napoli, 2017

Další údaje

Jazyk

italština

Typ výsledku

Konferenční abstrakt

Obor

60401 Arts, Art history

Stát vydavatele

Itálie

Utajení

není předmětem státního či obchodního tajemství

Odkazy

Kód RIV

RIV/00216224:14210/17:00099475

Organizační jednotka

Filozofická fakulta

Klíčová slova anglicky

Early Byzantine; Constantinople; emperor Arcadius; 5th century; Samuel; Eudoxia; relics; topography; architecture

Štítky

Příznaky

Mezinárodní význam, Recenzováno
Změněno: 21. 3. 2018 10:39, Mgr. Igor Hlaváč

Anotace

V originále

Alla data del 19 maggio 406, il Chronicon Paschale, fra le fonti piu' attendibili per la storia di Costantinopoli in epoca protobizantina, registra l’arrivo in citta' delle reliquie del profeta Samuele. Traslate via mare dalla Palestina, esse giunsero nella capitale approdando al cosiddetto “Molo di Calcedonia”, uno degli scali della costa nordorientale della citta'. La ricezione dei resti santi segui' un programma preciso in piu' tappe. La processione, accompagnata da una folla entusiasta, venne guidata dall’imperatore Arcadio in persona insieme al Senato e alle piu' alte autorita' militari e civili in carica, cioe' il prefetto al pretorio Antemio e il prefetto della citta', Emiliano. Il corteo si stacco' dal porto e attraverso' con ogni probabilita' la piazza detta Strategion per poi raggiungere il centro episcopale, ovvero la Grande Chiesa, all’epoca chiamata semplicemente Sophia. Il fervore devozionale che accompagno' l’evento attiro' l’attenzione anche di appassionati osservatori contemporanei come Gerolamo, il quale descrisse con toni di ammirazione la gente che andava incontro ai resti sacri e li accoglieva con gioia «come fossero il corpo vivo di Samuele». Le reliquie del profeta Samuele vennero conservate nella Grande Chiesa per circa cinque anni e in seguito, molto probabilmente il 5 ottobre 411, vennero trasferite in un santuario espressamente costruito e inaugurato per accoglierle. Il nuovo sacello sorgeva annesso alla chiesa di S. Giovanni Evangelista, situata nella tenuta imperiale chiamata Ioukoundianai, nei pressi del sobborgo militare dell’Hebdomon, Campo Marzio della Nuova Roma.

Anglicky

As of 19 May 406, the Chronicon Paschale, among the most reliable sources for the history of Constantinople in the Early Byzantine era, records the arrival of the relics of the prophet Samuel in the city. Transported by sea from Palestine, they landed at the so-called "Chalcedonian Pier", along the northeastern coast of the historical peninsula. The reception of the holy remains followed a precise program in several stages. The procession, accompanied by an enthusiastic crowd, was led by the emperor Arcadius together with the Senate and the highest military and civil authorities in charge, i.e. the praetorian prefect Anthemius and the city prefect Aemilianus. The procession departed from the port and probably crossed the square called Strategion in order to reach the episcopal centre - the Great Church. The devotional fervour that accompanied the event attracted the attention of attentive observers like Jerome, who described with admiration the people who went to meet the sacred remains and welcomed them with joy "as if they were the living body of Samuel". The relics of the prophet Samuel were kept in the Great Church for about five years and, later on, most likely the 5 October 411, they were transferred to an expressly-built shrine. The new chapel was annexed to the church of St. John the Evangelist. This latter was located in the imperial estate called Ioukoundianai, near the military suburb of Hebdomon, the Campus Martius of the New Rome.