2011
Due approcci diversi nella traduzione di Favole di Karel Čapek
GARAJOVÁ, KateřinaZákladní údaje
Originální název
Due approcci diversi nella traduzione di Favole di Karel Čapek
Název anglicky
Two approaches in the translation of Nine Fairy-tales by Karel Čapek
Autoři
Vydání
Réévaluations : canons littéraires, linguistiques, traductologiques, culturels, 2011
Další údaje
Jazyk
italština
Typ výsledku
Prezentace na konferencích
Obor
60200 6.2 Languages and Literature
Stát vydavatele
Česká republika
Utajení
není předmětem státního či obchodního tajemství
Organizační jednotka
Filozofická fakulta
Klíčová slova česky
překlad; Karel Čapek
Klíčová slova anglicky
translation; Karel Čapek
Změněno: 24. 11. 2016 20:10, doc. Mgr. Ivo Buzek, Ph.D.
V originále
Tra le opere del famoso scrittore ceco Karel Čapek che sono state tradotte in italiano troviamo una che è stata tradotta addirittura due volte (un'occorrenza rara nell'ambito delle traduzioni delle opere dell'autore ceco). Si tratta del suo libro di fiabe d'autore chiamato Favole. Ognuna delle traduttrici ha addottato un metodo di traduzione completamente diverso: la prima traduzione, opera di Paula Ojetti, uscita già negli anni '30 del XX secolo, solo pochi anni dopo la pubblicazione dell'opera originale, è una delle prime opere tradotte di Čapek, e si infilla nella corrente della strategia traduttiva della cosiddetta “domesticazione” (un calco del termine inglese domesticating), invece la seconda, opera di Luisa de Nardis risalente negli anni '90, può essere definita come “stranierificante” (un calco del termine inglese foreignized). Le traduzioni possono essere chiamate degli esempi-limite dei due metodi soprammenzionati. Comunque è possibile stabilire quale degli approcci è più adatto alla traduzione dei libri per i bambini se le teorie di traduzione contemporanee sottolineano soprattuto il concetto di equivalenza funzionale, quindi quale dei due testi rimane più fedele alle funzioni assegnate all'originale da parte dell'autore? La valutazione dei due metodi di traduzione è nel presente caso facilitata dalla loro applicazione estrema.
Anglicky
Among the first Italian translations of works of the Czech writer Karel Čapek we can find a translation of his book of fairy-tales called Nine Fairy-tales, from 1938 by Paula Ojetti. The book was re-translated in 1994 by Luisa De Nardis. Each of the translations can be considered an extreme case of two opposing translational strategies: the first one belongs among the so called domesticating translations. The later, on the other hand, is an example of foreignizing translation. The current paper focuses on the category of antroponyms and toponyms where the employment of both strategies is most noticeable in the attempt to determine which of the before-mentioned strategies is more suitable for translation of children's literature, if the current theories of translation emphasize the functional equivalency as the prominent quality of the translation. The quoted examples proved that the foreignizing translation better complies with the rule of functional equivalency.